Scegliere la progettazione ecologica per la creazione dei tuoi prodotti significa comprendere i diversi processi di riciclaggio degli imballi domestici disponibili sul territorio nazionale. A seconda della natura degli imballaggi, le filiere di riciclaggio usano delle metodologie differenti, come bagni di lavaggio o aspirazione, per separare i vari elementi che li compongono (tappo, linguetta, etichetta e così via). Ad oggi, non esiste una soluzione perfetta che risponde a tutti i criteri della progettazione ecologica e a tutte le esigenze dei clienti. L’obiettivo, piuttosto, è di orientarsi verso una scelta più rispettosa dell’ambiente, prendendo in considerazione tutti i limiti del caso. Per soddisfare le tue necessità, è anzitutto importante trovare il compromesso migliore tra funzionalità dell’etichetta e compatibilità dell’imballaggio con il sistema di riciclo in Italia.
È importante sottolineare che le etichette non verranno mai riciclate: la priorità, infatti, è riciclare l’elemento più pesante dell’imballaggio. Per esempio, se decidi di incollare un’etichetta in polipropilene su un flacone di shampoo in PET, soltanto il contenitore verrà riciclato. Durante la fase di separazione, sarà possibile separare l’etichetta dal flacone, pertanto questa svolge un ruolo importante nel flusso del riciclo. Se l’etichetta non è realizzata in maniera sostenibile, il riciclo dell’imballaggio principale sarà più difficile e il materiale riciclato ottenuto sarà di qualità inferiore.
Per ogni materiale utilizzato, che sia vetro, plastica, cartone o altro, è previsto uno specifico processo di riciclaggio, per cui occorre seguire delle indicazioni ben precise per la realizzazione degli imballaggi e delle etichette adesive. Ecco un riassunto delle soluzioni adesive adatte ai principali gruppi di imballaggi.
Per gli imballaggi in PET e PP ti consigliamo di scegliere un’etichetta stampata su un supporto in polipropilene (PP), polietilene (PE) o polipropilene orientato (OPP). Per esempio, puoi optare per un polipropilene bianco associato a una vernice o a una plastificazione. La protezione applicata all’etichetta consente di ridurre la quantità di inchiostro usato durante la stampa, evitando così una dispersione in acqua durante il processo di riciclo. L’adesivo rimovibile, inoltre, è sempre preferito dalle aziende di riciclo, quindi se possibile, usa questo tipo di colla. Per approfondimenti sui nostri materiali sintetici consulta la nostra pagina illustrativa.
Nel caso degli imballaggi in PE morbido, consigliamo di stampare direttamente sul packaging, se possibile, altrimenti scegli un polietilene abbinato a un adesivo lavabile. L’obiettivo principale è quello di avere un’etichetta facilmente rimovibile dal contenitore in PE, affinché possa essere riciclata nelle filiere comunemente diffuse. Se ti ritrovi in questa situazione, puoi chiedere un preventivo personalizzato al nostro servizio commerciale, che saprà consigliarti al meglio
Per quanto riguarda gli imballaggi in vetro, da diversi anni in Italia le filiere di riciclo sono molto attive e all’avanguardia. La scelta del supporto, in questo caso, è poco rilevante, quindi puoi scegliere il polipropilene o anche la carta. L’elemento discriminante, che permette all’imballaggio di essere compatibile con il riciclo, è l’adesivo: si consiglia di utilizzare un adesivo rinforzato non permanente, affinché l’adesivo si separi facilmente, lasciando meno residui di colla possibile.
Se scegli degli imballaggi in alluminio o acciaio, è importante sapere che il processo di riciclaggio per questi materiale è la fusione, quindi l’etichetta non pone alcun problema poiché verrà bruciata insieme al resto del packaging. Consigliamo, tuttavia, di evitare l’utilizzo del PVC e, soprattutto, ridurre le dimensioni dell’etichetta.
Gli imballaggi in carta o cartone richiedono l’applicazione di un etichetta dello stesso materiale cartaceo, che non abbia subito alcun trattamento resistente allo stato umido. Per esempio, la carta Tintoretto con aspetto naturale subisce un trattamento prima della stampa, in quanto questo supporto viene appositamente concepito per il settore enologico, che richiede una forte resistenza al secchiello del ghiaccio. Inoltre, l’adesivo utilizzato per l’etichetta non deve frammentarsi eccessivamente in acqua. Il nostro consiglio è di scegliere una carta patinata standard.
Durante la stampa, solitamente si applica una vernice (opaca o brillante) o una plastificazione (anch’essa opaca o brillante) per proteggere la superficie di molti materiali. Nella progettazione ecologica delle etichette, che ruolo svolgono queste finiture? Le finiture servono a impedire la migrazione dell’inchiostro nell’acqua durante la fase di riciclo. Sono quindi un ottimo metodo di protezione, sia durante l’utilizzo dell’etichetta sul prodotto (per l’immagazzinamento, il trasporto e così via), sia nel processo di separazione che avviene nei bagni di lavaggio.
Esistono differenti tipi di inchiostro nel mondo della stampa, a seconda delle tecnologie impiegate. Per semplificare, possiamo dire che gli inchiostri devono essere composti da una percentuale inferiore all’1% di olio minerale, per preservare il materiale riciclato al termine del suo ciclo di recupero. In ogni caso, a oggi gli oli minerali trovano scarso utilizzo per ragioni sanitarie. Gli inchiostri usati da Labelys contengono meno dell’1% di olio minerale, in maniera da facilitare il riciclo delle etichette fin dalla scelta della grafica. In fase di progettazione dell’etichetta, verifica che la percentuale di copertura di inchiostro sia bassa. Poi, crea delle etichette essenziali, indicando soltanto le informazioni che non possono assolutamente mancare.
Aggiungi sull’etichetta una doratura a freddo o a caldo, a seconda del supporto scelto per la stampa, in maniera da mettere il risalto la qualità della grafica. Attenzione: per una progettazione davvero sostenibile, cerca di ridurre al minimo il valore di copertura di inchiostro della doratura sull’etichetta adesiva.